Il 23 novembre 2020 il Rifugio Miletta era intervenuto per fermare l’uccisione di ventotto daini detenuti all’interno di un terreno ad Agrate Conturbia.
I daini erano di proprietà di una persona, molto conosciuta in paese, che li manteneva insieme a molti altri animali. L’erede, nipote del defunto, volendo vendere la proprietà, aveva deciso di eliminare i daini macellandoli. Gli animali, chiusi all’interno del terreno, venivano spaventati e sospinti verso una persona armata che sparava loro e successivamente, una volta a terra, i macellai tagliavano le loro gole. Gli animali, senza via di scampo, assistevano terrorizzati alla morte dei loro familiari. Gli spari erano udibili da tutto il paese poiché il terreno è piuttosto centrale e confina con molte altre abitazioni private. Quel giorno, prima che il Rifugio Miletta intervenisse, erano stati già uccisi sette daini, cinque femmine e due maschi.
La responsabile del rifugio, assieme ad una volontaria, aveva ottenuto dall’erede la garanzia di poter trasferire i ventuno animali superstiti, tutte femmine con i loro piccoli, a spese del Rifugio Miletta, presso strutture idonee e autorizzate che dessero garanzia del mantenimento a vita delle daine.
Nel mese successivo il Rifugio Miletta aveva ottenuto il nulla osta per la ricollocazione dei daini superstiti da parte dell’ASL e della Provincia. Inoltre aveva ricevuto decine di richieste di affido degli animali da parte di diverse strutture, scegliendone una in particolare, quella che avrebbe potuto ospitare l’intero branco.
Tuttavia, nonostante i diversi solleciti, l’unica soluzione eticamente sostenibile non è stata accettata e ieri, 3 gennaio 2021, l’erede ha comunicato telefonicamente l’intenzione di proseguire con il piano originale: l’uccisione di tutte le femmine con i loro piccoli.
“Non sempre ciò che è legale è giusto. L’uccisione di animali inermi all’interno di un terreno ove sono nati e cresciuti non può essere giustificata, mai. A maggior ragione in questo caso, per cui l’alternativa alla loro morte, che non comporterebbe nessun aggravio, né economico né organizzativo per l’erede, è già stata trovata”, racconta Alessandra Motta, responsabile dell’associazione.
Il Rifugio Miletta continua ad essere disponibile al trasferimento dei daini nel caso ci fosse un ripensamento da parte della proprietà.