Luca è il nome di fantasia che diamo ad un giovane ragazzo, per proteggere la sua vera identità, disoccupato e con la necessità urgente di lavorare. L’unico lavoro che riesce a trovare in tempi brevi è in un allevamento intensivo di maiali nel nord Italia. Luca sa che non sarà un lavoro molto piacevole, ma è anche convinto che quei video reportage che circolano in rete siano decisamente artefatti e non raccontino la realtà delle cose.
Luca inizia il suo nuovo lavoro nell’allevamento ma l’ambiente in cui si trova a lavorare e le situazioni che incontra diventano il suo peggiore incubo. Oltre agli ambienti angusti, al sovraffollamento, alla sporcizia, agli animali costretti a vivere sulle loro feci, scopre che è pratica comune eliminare i maialini più deboli di ogni cucciolata prendendoli per le zampe posteriori e sbattendoli violentemente contro il pavimento o contro le sbarre di ferro, spaccandogli il cranio.
La situazione non è sostenibile per la sensibilità di Luca che si licenzia quanto prima, cercando nel frattempo di salvare il numero maggiore di animali possibile.
Durante il periodo di preavviso Luca quindi nasconde cuccioli di maiale sotto la giacca, ogni volta che ne ha la possibilità, in quei rari momenti in cui non ci sono colleghi in giro. Li porta fuori dall’allevamento e li affida a mani compassionevoli, che prestano loro le prime cure, che finalmente li nutrono in modo appropriato, che gli fanno provare un po’ di calore ed affetto, totalmente negato nei primi giorni di vita passati nell’allevamento.
Le scrofe fattrici infatti sono bloccate a terra da speciali gabbie che impediscono loro qualunque movimento. L’approvvigionamento al latte è lasciato ai neonati che non vengono assolutamente aiutati nel caso ci sia qualche difficoltà, ma appunto vengono barbaramente uccisi nel caso non mettano su il peso richiesto, giorno dopo giorno.
Rosa è uno dei maiali salvati da Luca.
Come sapete, per lo meno chi di voi ci segue con regolarità, abbiamo difficoltà ad accogliere nuovi ospiti perché non abbiamo più ricoveri notturni a disposizione (e costruire una nuova stalla è economicamente impegnativo). Tuttavia quando ci è arrivata la richiesta dare una casa a Rosa, sapendo i rischi che Luca ha corso per salvarla e l’impegno delle persone che l’hanno inizialmente accolta, abbiamo deciso di aiutarla, di darle la possibilità di una vita libera da ogni sfruttamento, libera di decidere come impiegare il suo tempo, senza il rischio che le venga fracassato il cranio da un operatore di un allevamento che decide che lei non stia mettendo su abbastanza peso, o da un operatore di un macello con il proiettile captivo 9 mesi dopo, per trasformare la sua carne in cibo.
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