Questa non è una storia a lieto fine, ma è una bella storia, che vale la pena di essere raccontata
Lo scorso Maggio alcuni studenti della scuola Cavallini di Solcio di Lesa (No) trovano una splendida volpe nascosta sotto un cespuglio. La volpe è ferita, terrorizzata e spossata. I ragazzi provano ad avvicinarsi per prenderla e metterla al sicuro, ma la piccola è talmente tanto spaventata che cerca di fuggire e cade in un pozzo asciutto di circa 3 metri di profondità, restando stordita.
I ragazzi allora, supportati dalla loro insegnante, chiamano Alessandra per trovare un modo di soccorrerla. Alessandra vola sul posto e si cala nel pozzo con una scala, aiutata dagli studenti che le fanno luce nel pozzo buio con i loro telefonini.
Riesce con difficoltà a recuperare la piccola e subito si accorge che ha entrambe le zampe anteriori a penzoloni ed una ferita vicino ai polmoni. Corre dal veterinario e capiamo che la volpe è stata vittima di un cacciatore. Le avevano sparato frantumando l’olecrano destro e spezzato l’omero sinistro.
La volpe è una femmina di circa un anno, le vengono immobilizzati gli arti e preparata per essere operata. Durante l’intervento però, a causa di complicazioni polmonari improvvise, la volpina muore sotto i ferri.
Ogni anno migliaia di animali muoiono sotto il fuoco incrociato di questi presunti “amanti della natura” quali sono i cacciatori. Con la scusa del “controllo della fauna selvatica” sparano a qualsiasi cosa si muova creando danni incalcolabili all’ecosistema ed agli animali. Siamo davvero stanchi dei cacciatori, della loro lobby di morte mascherata da “salvatori del mondo” e della loro intoccabilità.